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Sembrerebbe persa come l’abitudine a godere delle piccole cose, ad ogni modo esprime passione, istinto e creatività, quindi degna di essere considerata tale, l’arte è definita in termini di se stessa e di ciò che riesce ad esprimere profondamente.
Espressione ancestrale del futuro e del passato, riassume tutte le forme dell’essere previste rispecchiando, l’essere generatore della stessa.
Il suo prolificare lento, ma costante, determina progressivamente la sua ascesa nell’universo di cui si rende parte. Evoluzione o pregresso, riassume e prevede gli eventi, sottolineandone aspetti nascosti e sottili, in modo del tutto naturale.
Logica o istinto animale sono fattori da considerare che contribuiranno poi alla categorizzazione dell’arte stessa, attribuendone genere e tipo.
La periodicità o la frequenza delle generazioni rappresenteranno quindi lo scandire materiale delle fasi creative, di cui ogni artista è caratterizzato. Permettendo così a spazio e tempo di legarsi uniformemente in una nuova dimensione reale, determinata esattamente dall’amplesso tra generatore del creato e universo.
Questa nuova fase evolutiva generata, consente di riassumere o prevedere ciò che da e con l’arte è stato rappresentato, inoltre produrrà un “effetto rubbering” che avrà come conseguenza, la percezione di un’esistenza priva della definizione materiale del tempo percepito.
Possiamo quindi dedurre che l’arte e le sue manifestazioni, possano considerarsi espressioni stesse del tempo materiale, e per questo motivo, definizioni di tempo a tutti gli effetti.
Può essere riduttivo pensare quindi che il tempo e l’arte abbiamo soltanto qualcosa in comune, in un contesto universale in cui, vige la legge della sopravvivenza, e dove l’evoluzione della specie è legata proprio alla generazione dell’arte in tutte le sue forme. Diventa quindi necessario sottolineare come sia labile la distanza che intercorre tra attesa e presente; distanza rappresentata esattamente dal tempo necessario per esprimere nuova forma di evoluzione per una nuova conoscenza maggiore.
“Figliodellarte“