Figliodellarte: “Riflessi dell’arte”

Astrazione metafisica che deduce ciò che l’arte esprime, manifestazione di un legame profondo e inconsapevole che lega artista e osservatore all’opera, l’arte attrae e riflette ciò che essa stessa genera. Metodo che indirettamente permette di trarre beneficio dall’utilizzo specifico dell’opera, che si tratti di visione, ascolto, tatto o olfatto. Sono molteplici i fattori di interazione attraverso i quali avviene il processo di usufruizione dell’opera e che a sua volta generano nuovi meccanismi indiretti di cultura. La visione, ad esempio, consente di poter osservare attentamente i dettagli rappresentati da un’opera d’arte visiva, che esprime colori, linee e forme, su di uno spazio piano di rappresentazione. Questo consente all’osservatore di ottenere nuova conoscenza, a partire da un sottoinsieme di elementi che andranno a generare nuovi condizionamenti indiretti, rivolti proprio all’osservatore stesso. Non è banale dedurre che esistano condizionamenti simili, rivolti da opera ad artista, ma questo fa parte della definizione stessa di generazione di arte. Condizionamenti, cultura e nuove idee, sono la similitudine che permette quindi di dar vita e completare il processo di costruzione di nuova conoscenza. Lo stesso identico meccanismo viene prodotto, relativamente alla fruizione di opere, attraverso fattori di interazioni quali l’ascolto. Attraverso l’ascolto, si instaura un processo di interpretazione di un impulso sonoro, diretto verso una molteplicità di uditori, che sia in modo attento che in modo distratto, percepiscono, tramite il suono stesso, una forma di conoscenza superiore. Si può trattare di rumore di fondo, oppure di una dolce sinfonia, questi fattori, saranno i protagonisti che determineranno il futuro comportamento di colui che avrà la possibilità di godere di tale opera sonora.

Visione e ascolto sono gli apripista di un’altro fattore di interazione importante, quello che lega opera e tatto. In genere quando si parla di tatto, possiamo pensare ad opere tangibili, come le sculture, ma in realtà questo fattore è un poco più profondo. Se pensiamo un’attimo alle interazioni possibili, quello del tatto è riscontrabile in forme d’arte tangibili, ma non sempre generate con l’obiettivo di creare un condizionamento rivolto in tale senso. In questo caso, i condizionamenti indiretti, possono determinare, a sua volta, conoscenza indiretta e quindi nuove idee. Potremmo riportare, pittura, scrittura su manufatti antichi, scultura, opere tecnologiche di arte moderna, in questi casi, è possibile instaurare un legame secondario, con l’opera, che, attraverso il tatto, consentirà di determinare nuove sensazioni, nuovi stimoli, nuova conoscenza e quindi nuovi comportamenti. Possiamo aggiungere facilmente alla lista, il fattore che lega olfatto ad opera d’arte. In questo caso, l’utilizzo esclusivo, rivolto all’interpretazione e alla catalogazione di essenze profumate, genera in prima battuta, un meccanismo diretto di reazione alla fragranza, e di conseguenza la risposta con il gradimento o con il disprezzo. Non è difficile poter essere coscienti della possibilità di applicare questo istinto, secondariamente, alle opere di valore differente da quello olfattivo. Questa complementarità di fattori, andrà a determinare una consapevolezza maggiore, un condizionamento diverso, ma soprattutto un grado di conoscenza, più profondo.

Potremmo concludere sottolineando, “quale possa essere la differenza sostanziale tra la manifestazione di un’emozione ed il sapere, se non esiste un modo semplice di confronto diretto?

“Figliodellarte”

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