Figliodellarte: “Legami dell’arte”

Libertà ed espressione sono due concetti fondamentali ed interdipendenti, necessari per poter generare ed esprimere attraverso la rappresentazione dell’arte. Manifestazione di ugualianza e parità, determinazione completa di esistenza razionale e concreta di futuro, il legame che attrae questi due fattori, consente di raggiungere quello stato interno, necessario per poter realizzare quanto effettivamente previsto ad un determinato istante, e ad un determinato livello di conoscenza raggiunta. Un modo esclusivo per poter determinare nuovamente, il “nostrogrado evolutivo maggiore, nuovamente prodotto, nuovamente costruito, nuovamente generato. Il legame simbiotico, che attraverso l’attrazione legata alla più semplice delle similitudini, rende possibile nuova espressione.

Infinitamente profonda come la conoscenza delle cose, infinitamente concreta come la materia, infinitamente nuova, come il futuro. Queste proprietà, rendono possibile, l’instaurarsi di una sorte di meccanismo relazionale, che lega ogni opera e che le rende in qualche modo, attrici, con la facoltà di comunicare ed interpretare tra loro, attraverso un linguaggio non verbale, indotto esattamente dallo loro stessa rappresentazione. Una rappresentazione oggettivamente soggettiva, ma esatta proprio per queste proprietà. Diventa quindi scontato dedurre, come possa essere ritenuta non classificabile, una forma d’arte, nel caso, essa stessa, sia mancante di queste proprietà fondamentali. L‘assenza di isolamento, fine a se stesso, dell’opera, determina la sua appartenenza a questa categoria di elementi.

Categoria che raccoglie, ogni possibile manifestazione artistica dotata di una significativa personalità e dell’essenziale capacità di generare nuova ideologia. Ecco che si chiarisce il concetto di legame, caratterizzato dalla forma di appartenenza comune, tra opere concettualmente e materialmente differenti, che però, sono profondamente connesse tra di loro, attraverso delle somiglianze o analogie ideologico\culturali, dirette e indirette, che ne permettono il confronto costruttivo e la valutazione oggettiva e attenta. Nulla vieta di concludere sottolineando, “che cosa c’è di più semplice, che, godere del bello, senza pensare a che cosa consista, la generazione di così tanta bellezza“.

“Figliodellarte”

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