Figliodellarte: “La visione delle cose”

Talvolta il punto di vista delle cose non risulta così chiaro e preciso, rimane il bisogno di portarsi ad un livello di astrazione così differente da quello della vivibilità comune, che solo a quel punto, l’estraniazione diventa l’unico modo per poter avere la visione creativa necessaria per ottenere una creazione a “regole d’arte”. In realtà queste sono sono le parole d’introduzione per descrivere come, a volte, la semplicità sia l’unico fattore necessario e sufficiente per ottenere qualcosa di veramente meraviglioso. Meraviglioso, è il termine che utilizzo per sottolineare il legame tra opera d’arte & bellezza, definendone l’interdipendenza necessaria per generare un significato ben preciso, che determina il canone estetico. Nella realtà, non è sempre del tutto compreso questo legame, e tal volta non è quasi mai considerato un fattore essenziale caratterizzante un certo tipo di opera. In realtà, invece, questo, è il legame necessario che è da considerare e da ritenere elemento necessario e sufficiente per l’attribuzione del sostantivo “arte”, ad una generica opera, qualunque essa sia. Non appena sarà attribuito questo sostantivo ad un’opera, tutto, diventerà improvvisamente bello, incredibile, unico e infine meraviglioso. Questo significa, che “un’opera d’arte” è meravigliosa, esclusivamente per questo, perchè appartiene

ad una categoria ben precisa di opere, all’interno del panorama infinitamente grande delle opere. Un’ opera d’arte è nella fattispecie qualcosa che è stata generata in modo semplicemente “perfetto“, esteticamente e oggettivamente “bello” e incredibilmente “unico” nel suo genere. Fermo restando eventuali possibili dissonanse, generate dalla letteratura di settore, legate al fatto che la bellezza relativa ad un’opera d’arte non sempre possa ritenersi oggettiva, l’opera d’arte diventa quindi sinonimo di una triade di perfezione assoluta, che lega in modo unico questi tre elementi essenziali: la perfezione, la bellezza e l’unicità. E’ chiaro che il legame tra questi, determina la grandezza dell’opera stessa, andando per un attimo a tralasciare aspetti come i motivi della creazione, la storia che l’ha originata, i soggetti protagonisti, le vicessitudini intercorse per la sua generazione e la comprensione della stessa.

Dopo tutte queste premesse, potremmo chiederci se l’aggettivo “bella”, sia attribuibile, per definizione, a qualsiasi opera d’arte esistente? Con la dovuta cautela, ma certamente, si! Questo è il concetto che distingue e caratterizza una generica opera, da un’opera d’arte, o a regola d’arte.

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