
A prima vista, potrebbe sembrare un invito alla festa di matrimonio, della cresima o della comunione di qualcuno, si tratta invece di un termine molto più significativo ed efficace per descrivere quello che comunemente viene chiamata “illusione ottica“.
Un’illusione ottica è qualcosa che viene percepito dall’apparato visivo di un essere vivente, ma che invece non rispecchia, nel concreto, la realtà circostante. Nella realtà ci sono tre tipologie di illusioni: ottiche, percettive e cognitive.
Le illusioni ottiche, sono fenomeni oggettivamente visivi, non dipendenti dalla fisiologia umana. Un tipico esempio di illusione ottica è il miraggio. In questo caso, siamo di fronte ad un semplice fenomeno ottico, che viene espresso come evento visibile dall’alterazione della luce con la materia.
Questa percezione determina un’immagine che nella realtà non è reale, bensì una sorta di effetto che si manifesta alla visione del fenomeno.
Le illusioni percettive invece, sono determinate a seguito di una percezione mentale/cognitiva causata da uno stimolo precedente, quindi, in questo caso, la visione di alcune immagini o colori, successivi\e all’esposizione della vista di un soggetto a una fonte di luminosità o oscurità, potrebbe descrivere chiaramente questo tipo di manifestazione.
Le illusioni cognitive invece, derivano essenzialmente dall’interpretazione del cervello di alcune figure e\o colori a cui l’apparato visivo del soggetto viene esposto.
Un esempio potrebbe essere quello rappresentato dall’interpretazione di alcune figure che nella realtà sono oggettivamente reali e concrete, ma che alla vista, il soggetto percepisce come strane oppure paradossi.
La variazione della dimensione della luna al variare della sua distanza con la superfice terrestre oppure la percezione della salita in discesa, sono due esempi di illusioni cognitive.
In ogni caso, queste “illusioni” sono causate sia dall’immagine acquisita, sia dalla predisposizione dell’essere vivente nell’acqusire alcune informazioni legate all’immagine generata dalla manifestazione.
Tutto questo per anticipare un concetto importante legato al condizionamento che immagini e\o colori possono avere nei confronti degli esseri viventi.
Il termine “Confetti illusion” è stato coniato dal Dr David Novick dell’Università dell’Oregon, ed’è un concetto che esprime la nostra facile distraibilità dalla realtà in funzione di alcune alterazioni visive applicate su un’immagine.
Nello specifico, è stato dimostrato come sia molto facile generare una percezione di colori differente a seguito di queste alterazioni.
Per essere più chiari, lo studio condotto dal Professor Novick ha dimostrato che alterando un’immagine caratterizzata da forme e colori distinti, con altre forme e colori, il risultato è stato la percezione di un sottoinsieme di colori rilevati nell’immagine.
Da questo possiamo dedurre, come sia così semplice, utilizzare i colori e le forme per condizionare le scelte dei soggetti.
Ad oggi, la selezione dei colori e delle forme, all’interno dei settori legati al commercio, come la tecnologia, l’industria alimentare, la moda, e l’industria musicale, è preponderante e chiaramente influente circa le scelte e i gusti dei consumatori.
Passione, qualità, evoluzione tecnologica, gusto, entusiasmo e bellezza sono le parole che esprimono la scelta di colori e forme giusti per generare perfette “call to action“, scaturite da packaging rosso fuoco, trittici naturali dal sapore italiano, perfezione tecnologica in stile “milky-way“, trasgressive e misteriose black boxes.
Tutto questo innescato da colori e forme scelti opportunamente per generare bellezza, stile, eleganza, ma anche passione, desiderio, naturalezza, gusto e perfezione di una scelta che non sarebbe mai stata scontata a meno di un’accostamento ottimale ad arte.