Figliodellarte: “Attese inaudite”

Profondamente vero, come possa ritenersi il legame esistente tra il concetto della creazione di un’opera d’arte e la “creazione delle cose”. Se pensiamo alla miriade di elementi che fanno parte dell’universo, potete comprendere come possa essere comunione e legame tra loro, una fase primaria della loro esistenza. La fase che ogniuno di noi ha vissuto in modo incosapevole, per la maggior parte dei casi, una fase offuscata dalla nebbia del tempo e dalla memoria. Non sempre questa fase è riconoscibile, dal creato, come istante esistente nella propria memoria, ma quasi sempre, questo passato, viene ricordato da qualcuno che invece ne è stato protagonista. I nostri genitori, per esempio, sono i primi protagonisti della nostra esistenza, attori attivi essenziali, che hanno determinato la nostra “venuta al Mondo“. Non sempre questa “venuta al Mondo” è concordata consapevolmente, ma è sempre e comunque decisa dall’inerzia che il cosmo genera ogni giorno e in ogni infinitesima parte delle divisioni temporali possibili. Quando invece il creato non è più un’entità intelligente, umana e parlante, allora le cose sono un pochino diverse.

Non sono poi così tanto differenti, se ci pensate un attimo, ogni cosa, secondo la legge di conservazione dell’energia, può assumere delle forme differenti e cambiare la propria, in funzione di particolari “stati esistenziali“, ma non si auto-distruggerà mai in modo volontario. Le leggi della chimica, ci aiutano in questo caso a capire che tutto nasce da un punto iniziale di origine, e tutto ritorna al punto di origine iniziale. Il percorso che viene svolto nel fase centrale, viene chiamato “Vita”, sia che si tratti di una creazione organica, animata e parlante, sia che si tratti di una creazione inanimata e non parlante. Da cui possiamo dedurre che per le creazioni inanimate, non esisterà mai nessun padre o madre che sia, pronto a ricordaci il come e il quando è avvenuta la fase principale della nostra esistenza, ossia la nostra creazione. Questo significa, che sarà un punto di astrazione maggiore, quello che determinerà e permetterà di fare chiarezza sul presente e sul passato, e attraverso un’attenta analisi degli elementi esistenti in natura, sarà possibile ricostruire la storia di qualsiasi forma di vita presente all’interno dell’Universo. Albert Einstein ci insegna che l’unità

minimale di rappresentazione di un informazione all’interno dell’Universo è rappresentata dall’atomo (ad oggi ci sono nuove teorie, ma per adesso le lasciamo da parte), quindi potremmo dedurre, che ciascuno di noi, ciascuna creazione animata e non, ha qualcosa di comune con le altre nel profondo della propria composizione. Ogni cosa, è determinata da questo fattore di somiglianza che ci lega, un fattore legato all’energia, e all’attrazione della stessa. Siamo quindi interdipendenti, connessi, attivi e in movimento, a causa di questa dipendenza che ci lega nel profondo, un’energia vitale unica, da cui tutto ha inizio e con cui tutto avrà una fine.

Quello di cui ci rendiamo conto però è che esiste un passato, che ci lega al nostro presente, che non sempre è conosciuto, ma ci sarà sempre modo per ricostruirlo, direttamente o indirettamente. Inoltre sappiamo che tutto ha un inizio e ha una fine, ma tutto ha una ciclicità costante e matematica, generata in modo spontaneo dall’Universo stesso; ha dai legami fisici ed energetici che legano le cose tra loro. Da cui capiamo che per quanto esseri umani, dotati di innumerevoli qualità, la creazione di nuova prole, possa essere considerata in qualche modo, lanostra funzione primaria“, la forma primordiale di creazione universale, il punto di partenza che genera energia e da cui tutto dipenderà.

Figliodellarte

By admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *